27 marzo 2014
26 marzo 2014
24 marzo 2014
23 marzo 2014
21 marzo 2014
Sit-in?

Che faceva oggi pomeriggio questo piccolo stormo di bellegioette seduto per terra in un angolo dell biblioteca Sala borsa di Bologna?
- un sit-in
- un mit-up
- un check in
- un breackslow
Non è il solo mistero sotto il sole, da quando stormi di turisti di provenienza dubbia hanno cominciato ad infestare portici, strade e piazze di Bologna, senza un vero perché..
18 marzo 2014
La Sala borsa di Bologna
Da qualche anno frequento nel primissimo pomeriggio la biblioteca Sala borsa che si affaccia sulla piazza del Nettuno dominata dalla grande statua di bronzo del Gian Bologna che i bolognesi chiamano affettuosamente "il Gigante". L'edificio copre una vecchia strada romana ben visibile attraverso il pavimento di vetro rischiarato da un alto lucernario.

L'orario meridiano mi permette di trovare più facilmente un posto dove leggere un quotidiano o un mensile informatico fra i numerosi disponibili ad un affezionato pubblico di giovani studenti e di anziani pensionati.
I lettori di quotidiani di solito scelgono i lunghi tavoli del ballatoio del primo piano per sfogliare più comodamente il giornale, io, invece, preferisco una delle tre poltroncine circondate da piante ornamentali che si trovano all'ingresso di una sala di studio. E' un lungo locale con una dozzina di tavoli rettangolari da sei posti, lampade da tavolo e prese per il computer, frequentato quasi esclusivamente da studenti di età universitaria.

Già da diversi anni era disponibile in tutta la biblioteca la rete INTERNET, riservata ai cittadini che si fossero iscritti al servizio comunale gratuito Iperbole, ma da qualche mese, dopo la tardiva e timida liberalizzazione nazionale dei collegamenti, la situazione è ulteriormente migliorata e ora è disponibile a tutti una potente copertura, per cui molti ragazzi adoperano anche i piccoli portatili personali per studiare e collegarsi gratuitamente in rete. I telefonini, invece, tacciono rigorosamente.
La compagnia silenziosissima di ragazze e ragazzi che studiano educatamente mi fa molto piacere e rende gradevole la sosta di un paio di ore, sufficienti per sfogliare un quotidiano o una rivista, prima di affrontare i 3 km e mezzo di passeggiata che mi riportano a casa sotto i portici di via Santo Stefano e, spesso, attraversando i giardini Margherita.

Le immagini a corredo di questo testo sono appunto quelle della sala borsa di Bologna.
13 marzo 2014
Madonna in burka
Madonna in burka
La foto è stata scattata ieri con il telefonino in via Tovaglie a Bologna. Di immagini sacre collocate sotto i portici in angoli morti o in colli di bottiglia dove il portico continua restringendosi ce ne sono parecchie, in centro, Quasi mai brillano per la qualità pittorica o per lo stato di conservazione perfetto. Diciamo pure che il loro valore è riposto nella natura devozionale o semplicemente affettiva che conservano agli occhi degli abitanti di quell'angolo di città.
I restauri accurati sono rari per non dire inesistenti. Di solito le immagini sono quasi illeggibili per la polvere ed il nerofumo, ma proprio per questo mi ha sorpreso notare questa madonnina accuratamente restaurata nel 1975 dalla sezione bolognese di "Italia nostra". Il restauro è stato eseguito in onore del grande critico d'arte bolognese Francesco Arcangeli, come viene ricordato dalla piccola lapide posta in basso. Sin qui tutto bene: una lodevole eccezione alla regola da parte di un gruppo di sensibili concittadini in contrasto con la "normale" trascuratezza che la città riserva ad immagini analoghe.
La cosa strordinaria è che dopo il restauro, che l'avrebbe restituita all'attenzione del passante, sia stata murata viva dietro una fittissima grata che la nasconde quasi completamente, come fanno i mariti afgani gelosi quando impongono alle belle (?) mogli un deprimente burka che ne oscura perfino il volto accuratamente truccato.
Un bel vetro blindato non andava bene?
