31 ottobre 2019
Fante cavallo e re
Uno due e tre
Fante cavallo e re
Con queste magnifiche carte
Si può dar principio all'arte
Da sapere altro non c'è
On the road
Partire solo per un lungo viaggio
Era diventato il suo unico miraggio
Si sentiva vittima di una congiura
Che lo rinchiudeva fra le quattro mura
Così scese in strada e domandò un passaggio
Era diventato il suo unico miraggio
Si sentiva vittima di una congiura
Che lo rinchiudeva fra le quattro mura
Così scese in strada e domandò un passaggio
La memoria
Un buco in un materiale resistente
Si produce di solito accidentalmente
Ma quando si verifica nella tua memoria
Non occorre grande capacità divinatoria
Per sapere che sta svanendo la tua storia
29 ottobre 2019
I quaderni
Bianchi a righe o a quadretti
I quaderni sono umili oggetti
Zeppi di numeri e parole
Destinati a svanire come neve al sole
All'ultima campanella delle scuole
La pallina
Una vecchia pallina spelacchiata
Si riteneva molto fortunata
Di essere diventata il gioco di un bambino
Che la lasciava riposare in un cestino
Con un orsacchiotto e un cagnolino
27 ottobre 2019
26 ottobre 2019
Le ancelle
Le ancelle sono tutte molto belle
Si assomigliano come fossero gemelle
Ma ad alcune è concesso trasgredire
E ogni tanto si possono imbruttire
Gli occhi storti e i denti neri le fanno impazzire
Si assomigliano come fossero gemelle
Ma ad alcune è concesso trasgredire
E ogni tanto si possono imbruttire
Gli occhi storti e i denti neri le fanno impazzire
25 ottobre 2019
Un bel mestiere
Voleva fare il pittore lo scienziato o l'ingegnere
Però andava bene anche un altro mestiere
Come il ferroviere l'astronauta l'aviatore
Il musicista il romanziere il professore
Alla fine del giro optò per il carrettiere
Però andava bene anche un altro mestiere
Come il ferroviere l'astronauta l'aviatore
Il musicista il romanziere il professore
Alla fine del giro optò per il carrettiere
donna di sabbia
Una donna di sabbia in riva al mare
Che un'onda lunga sta per cancellare
Aspettava l'avverarsi della sua sorte
Senza alcun sinistro presagio di morte
Come un albero di una foresta secolare
Che un'onda lunga sta per cancellare
Aspettava l'avverarsi della sua sorte
Senza alcun sinistro presagio di morte
Come un albero di una foresta secolare
21 ottobre 2019
Identità digitale
Inseguito dal tasso di sconto
Si arrabattava dall'alba al tramonto
Nel cercare un cuneo fiscale
Per costruirsi un'identità digitale
E rifarsi una verginità fiscale
19 ottobre 2019
Mens vana in corpore sano
In una scatola da pizza quadrata
Voleva condire la sua insalata
Aveva perso il senso delle proporzioni
Del tempo dei luoghi delle funzioni
Per questo imperversava per casa beata
Medusa di Caravaggio - Uffizi - Firenze
17 ottobre 2019
Calma piatta
Il generale
Con aria impettita quasi marziale
Se ne usciva al mattino dal portone centrale
Tenendo al laccio il suo cagnolino
Come fosse un temuto feroce mastino
Fate largo popolo al signor generale
16 ottobre 2019
Meteo funesto
Ad un tiepido luminoso sole autunnale
Sorridono le foglie e le finestre del viale
Giunto particolarmente inatteso e gradito
Al posto di un funesto meteo smentito
Ombrelli e pastrani si dovranno rassegnale
15 ottobre 2019
Foglie morte
Dimmi sinceramente da foglia a foglia
Se non ti sei staccata dal ramo di malavoglia
Non saresti rimasta ancora un po' sul ramo
Aspettando che un bel vento ti portasse lontano?
Non ci resta che marcire qui sotto senza tanto baccano
14 ottobre 2019
Mi fa il pieno di natura, per piacere?
O Artemide leggiadra cacciatrice
Di selve e di boschi strenua protettrice
Accetta le mie supplici accorate preghiere
Diffondi fra gli uomini il tuo divino sapere
Fa che rispettino la natura per il loro piacere
12 ottobre 2019
L'incidente
Più che a pezzi e tutto ammaccato
mi sentivo completamente frantumato
Come un vaso volato dal balcone
Che si sbriciola davanti al portone
Secondo loro ero stato fortunato
11 ottobre 2019
Come un bicchiere
Cosa accada non si può mai sapere
Se con un dito sfiori un bicchiere
Può uscirne il suono più acuto
O restare completamente muto
Ti sei accorta di essere come un bicchiere?
L'immagine è una mia composizione fotografica
10 ottobre 2019
Visita di cortesia
Doverosamente intraprese il cammino
Che la separava dal suo vecchio vicino
Suonò ben due volte alla sua porta
Silenzio totale la casa era morta
Così tornò a casa e si mangiò una torta
09 ottobre 2019
Le beatitudini
Beati sono i silenziosi
Perché sono rari e preziosi
Le loro parole misurate
Sono dagli altri apprezzate
Come aria fresca d'estate
08 ottobre 2019
L'ignoranza
Nelson il bullo dei "Simpson"
L'ignoranza non è il contrario della sapienza
Richiede impegno assiduo e intolleranza
Per ottenere una perfetta arrogante ottusità
Non basta una tiepida pigra ostilità
Ad ogni forma di generosa attiva lungimiranza
07 ottobre 2019
05 ottobre 2019
La marsina
Con la marsina color zafferano
Andava a piedi da Lodi a Milano
Quando camminare era il trasporto umano
Più diffuso di auto e aeroplano
Per il cittadino e per il villano
I primi due versi si ispirano alla canzone "La bella Gigogin"
03 ottobre 2019
Lory Boy
Anche ieri, come faccio spesso, ho fatto una passeggiata salutare fino al bar dove prendo un cappuccino, mi riposo un po' leggendo sul telefonino il libro in corso, mentre fumo la pipa in un gazebo. In questa stagione, è ancora tutto aperto e frequentato da altri fumatori.
Di solito, sono ragazze e ragazzi che si frequentano abitualmente e chiacchierano più o meno rumorosamente fumando sigarette arrotolate e bevendo aperitivi con patatine.
Ieri, però, c'era anche un bambino piccolo a piede libero che vedendomi fumare la pipa si è avvicinato per scoprire questa strana usanza. Ormai noi fumatori di pipa siamo più rari dei panda e nessuno si occupa della nostra estinzione, per fortuna.
Gli ho detto che quella che tenevo in bocca era una pipa, nome facile da pronunciare, gli ho fatto vedere nel portacenere che scuotendola ne usciva della polverina nera che si chiama cenere e poi l'ho accesa e gli ho mostrato come, aspirando, ne esca il fumo.
Mi ha chiesto perché, intendendo perché fumavo. Gli ho risposto che fumavo perché mi piace. La risposta lo ha soddisfatto.
Era molto interessato e del tutto disinvolto, senza una mamma che lo tenesse al guinzaglio corto. Gli ho chiesto come si chiamava e mi ha risposto per tre volte con una parolina corta incomprensibile poi ha aggiunto al misterioso nome anche Boy.
La mamma del tutto tranquilla e rilassata che si aggirava fuori dal gazebo ci ha spiegato che si chiama Lorenzo ha tre anni e dice di chiamarsi Lory Boy.
Dopo aver fatto un giretto fra gli altri tavoli è tornato da me e si è accucciato con la testa e le due braccia sul mio ginocchio a farsi accarezzare come un gattino affettuoso. Avevamo fatto amicizia e se ne stava tranquillo così accucciato finché la mamma, ricomparsa, non gli ha detto semplicemente: "Io vado dentro", intendendo che stava per entrare nel bar. A quel punto si è alzato e ha raggiunto la madre all'interno, dove ha continuato a correre e a scorrazzare -lo vedevo bene attraverso la porta a vetri- sotto il naso di un grosso e pacifico Labrador, abituale frequentatore del bar dove si muove liberamente accarezzato da chi entra, finché non decide di andarsene, approfittando dell'apertura della porta da parte di qualche umano di passaggio.
Beato Lory Boy che a tre anni se la spassa libero e disinvolto fra sconosciuti grazie alla sua brava mamma, una giovanottona altrettanto disinvolta, non possessiva, non ossessiva. Una rarità.






















