"Addio caccia alla volpe. Sono stati ben 362 contro 154, infatti, i deputati che hanno votato per la messa al bando totale. Gli oppositori della caccia alla volpe sostengono che si tratta di uno sport crudele, barbaro e anacronistico mentre i suoi sostenitori - tra cui vi è anche il principe Carlo - dicono che è un servizio per gli agricoltori e che salvaguardia migliaia di posti di lavoro nelle campagne." | |
Non credo che la notizia abbia scosso molta gente nel nostro Paese, salvo gli animalisti, molto più ignoti ai più delle volpi stesse. Nel nostro Paese è più diffuso lo sport di "gridare al lupo"; la caccia alla volpe non ha mai suscitato particolari simpatie, neppure fra i cacciatori di più innocue specie che, al pari della volpe, si aggirano per le nostre campagne da sempre. La frequentazione della volpe, da noi, è letteraria e infantile: la conosciamo come l'astuta compagna del lupo che trae in inganno il povero Pinocchio. Benché le volpi vere e proprie non manchino, di solito il termine è presente nei nostri discorsi solo in senso metaforico. In questa limitata accezione, è piuttosto diffusa, ma non sono in vista cambiamenti, penso. Infatti le astute canaglie prosperano come non mai e la loro caccia non è mai stata aperta, ancorché chiusa, da alcuna legge, a quanto mi risulta. |
Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) mer. 04 giugno 2003 Invia un commento all'autore
"Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)
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