In questo sito appare una selezione di blogspot già apparsi sul
mio
blog personale
prima del 9 Aprile 2008, data di apertura di questo blog.
Da allora in poi, ne e' una replica fedele.


Mie foto su Flickriver

kilpoldir - View my most interesting photos on Flickriver

05 marzo 2008

Elogio del "carriolino"

lun. 08 novembre 2004 Elogio del "carriolino"

Carrozze e carri sono diventati ormai cimeli in un'epoca in cui limousine, berline e autocarri s'incaricano di trasportare uomini, animali e merci, spinti da poderosi motori da decine o centinaia di cavalli-vapore. La mancanza di uomini-vapore ha invece conferito maggiore longevità a carretti e carriole che, nel loro modesto ambito, continuano a resistere. In oriente, persiste ancora il risciò che è comparso, recentemente e fuori da ogni tradizione, anche a Torino ed in qualche altra città italiana, in versioni moderne con cambio e pedalata potenziata elettricamente.

La carriola è di gran lunga il mezzo più originale con la sua spiccata assimmetria, conferitale dalla presenza di una sola piccola ruota. Meno originale, ma più facile da manovrare e più capace è il carretto a mano, fonito di due ruote a raggi, di solito della dimensione e foggia di quelle da bicicletta. A differenza della carriola, ancora largamente presente nei cantieri, è diventato una mezza rarità e chi lo possiede è spesso infastidito dalla richiesta di prestito da parte di vicini che, all'occasione, ne riscoprono la rustica utilità per brevi trasporti di masserizie e di oggetti anche ingombranti, ma poco pesanti.
Chiunque è in grado di manovrarlo anche in logge, portici e stretti passaggi, senza sottoporsi ad un grande sforzo muscolare e la sua manutenzione ed i costi di esercizio sono veramente irrilevanti.
Questi sono i pro, il solo contro è il suo ingombro: non si ripiega e non si smonta, neppure laboriosamente. Sia durante lo svolgimento delle sue preziose funzioni, sia durante i presumibilmente lunghi periodi di sosta, occupa cinque o sei metri quadrati: un rimessaggio oneroso in una città affollata di uomini e soffocata dalle auto. Così finisce con l'essere abbandonato alla pioggia finché la ruggine non se lo porterà via, lentamente, ma inesorabilmente.
Chi non ha mai posseduto un "carriolino", come si dice dalle mie parti, non sa che cosa si è perso.

Nell'immagine un carriolino abbandonato sotto un portichetto di via Mirasole, a Bologna



Pubblicato da Alessandro C. Candeli (@lec) lun. 08 novembre 2004 Invia un commento all'autore
"Hac re videre nostra mala non possumus; // alii simul delinquunt, censores sumus." (*)

Indirizzo permanente - All'inizio - Al blog più recente - All'indice alfabetico

Nessun commento:

Archivio blog

Etichette

Visualizzazioni totali

statistiche