- Ieri ho incontrato per strada un tale Bani che mi ha salutato come se fossimo stati a scuola insieme
- Ha la barba?
- Sì, perché lo conosci?
- Io no, ha salutato te, non me
- Ma allora, come fai a sapere che ha la barba?
- Tutti i tali bani hanno la barba; almeno quelli che si fanno vedere in televisione
- Anche qui da noi?
- Ma, se mi hai appena detto che ne hai incontrato uno ieri
- E’ vero, non ci avevo pensato. E perché salutano gli sconosciuti per la strada come se fossero loro amici d'infanzia?
- Io non lo so, ma potremmo fare delle ipotesi
- Facciamole, allora, ma andiamo prima dentro a prendere un punch qui vicino. Fa un bel freddo qui fuori
- Pensa da loro! Qui è roba da ridere: loro hanno delle montagne altissime dappertutto.
- Che sia per quello che portano la barba? Perché, anche se ti copri bene, la faccia resta sempre all'aria
- Vedo che hai già cominciato a fare delle ipotesi, anche senza punch
- A proposito, tu come dici ponch o proprio punch come si scrive, tale e quale.
- In montagna dico punch, qui in città, invece, dico ponch o, in certi posti, perfino panch, con una A mezza bastarda, più londinese
- Non mi è mica tutto chiaro, se lo vuoi proprio sapere. C'entra l'altitudine, la topografia o qualcos’altro?
- No, è solo per farmi capire. Nelle osterie di montagna devi dire punch, se no, non ti capiscono e ti rispondono che loro quella roba lì non la tengono
- E qui da noi?
- Se dici punch, ti guardano storto. Hai presente quei camerieri in similfrac che non stanno mai fermi, anche se non hanno niente da fare e si sentono dei padreterni e ti guarderebbero come un pirla.
- Fortuna che il punch non mi piace né con la U, né con la O o la A
- Andiamo a prendere un cappuccino, allora.
- Benissimo, quello si chiama così dappertutto.