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blog personale
prima del 9 Aprile 2008, data di apertura di questo blog.
Da allora in poi, ne e' una replica fedele.


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30 giugno 2021

Il visionario

 

Sotto la luce abbagliante dell'estate
Tracciava con un mazzo di matite colorate
Gli anagrammi di un'oscura visione
I rebus di una luminosa rivelazione
A mente umana mai prima disvelata

29 giugno 2021

Il consigliere

 


Riduceva la voce ad un penetrante bisbiglio
Prima di accingersi ad elargire un consiglio
Non richiesto e neppure gradito ad alcuno
Nell'indifferenza generale ne sceglieva uno
Fra tanti lupi il solo inerme coniglio

28 giugno 2021

Nostalgia

 


Stanco di vagare per quel paese lontano
Una landa sconsacrata e fuori di mano
Sognava di ritornare al suo paese natale
Ritrovare i ricordi la stessa aria tutto uguale
Un paese immaginario un mondo irreale

27 giugno 2021

Il volto

Il suo volto svuotato dalla vita
Sembrava coperto da una ragnatela sdrucita
Non lasciava trasparire alcuna emozione
Fluttuava in un'altra dimensione
Senza speranza rimorso passione

 

26 giugno 2021

Le bolle di sapone

 

Avvolte da un velo screziato di arcobaleno
Gonfie di un lontano profumo di fieno
Le bolle di sapone scoppiavano in aria
Con un'esplosione di colori straordinaria
Più luminosa di uno squarcio di cielo sereno

25 giugno 2021

Le figure

 

Fra le pagine aperte il vento passava
Accarezzava le immagini e le liberava
Per l'aria volavano come foglie autunnali
Svincolate dai fogli di libri e giornali
Affrancate dal destino che le imprigionava

vedi anche La bella figurina

24 giugno 2021

La prosa

 

La sua prosa si srotolava con sottile rumore
Lasciandosi dietro un aura un sentore
Un tema sotteso la percorreva
Sotto la trama solida che la sosteneva
Un piacere appagante per chi la leggeva

23 giugno 2021

Il lettore veloce

 

Il lettore veloce di libri lenti
Sorvola leggero i paragrafi spenti
Con rapaci volute sui grigi fogli
Arpiona fulmineo i promettenti germogli
D'idee inespresse e ancora latenti

22 giugno 2021

Le amarene

 

Le amarene inghiottite spolpate sputate
Dolci e brusche belle colorate
Sono il frutto che preannuncia l'estate
Delle stagioni la più a lungo aspettata
E in un attimo trascorsa e terminata

21 giugno 2021

Trobar clus

 

Tal quale al suo unico diverso
Infieriva ad ogni capoverso
Con i segni che la penna lasciava
Sulla superficie assetata che toccava
Per uscire dal labirinto che lo imprigionava

20 giugno 2021

Notte senza luna

 

Terribile è la notte senza luna
Tutto inghiotte una sinistra ombra bruna
Sbigottite nella profondità del mare
Le creature degli abissi smettono di nuotare
In attesa della luce che le verrà a salvare

19 giugno 2021

Il sonno

 

Le Muse in “Il Parnaso”- Mantegna -1497- Louvre - Parigi

Accudiva il sonno gratissimo alle Muse
Con personali e silenziose ritualità diffuse
Un tributo riverente allo spirito della notte
Da propiziare allo scoccare della mezzanotte
Quando le cure del giorno sono ormai concluse

18 giugno 2021

Plinio il vecchio

Maniaco delle notizie di seconda mano
Ambiva schedare l'intero sapere umano
Scriveva male in modo impersonale
Era stoico sul piano filosofico e morale
Ma trovò una morte da eroe superumano

17 giugno 2021

Un romanzo d'amore

Enea e Didone - Pompeo Batoni - XVIII sec.

Voleva scrivere un grande romanzo d'amore
Una favola mitica di gioia e dolore
Con prodigi, miracoli, pietre magiche
Agnizioni ripulse storie tragiche
Con lo stile ineffabile del grande ammaliatore

16 giugno 2021

La società dei consumi

 

Se il desiderio è una belva assetata
Difficile da contenere anche dopo catturata
Una società dei desideri appare sbagliata
Per il fine stesso che l'ha generata
E la condurrà ad una fine predestinata

15 giugno 2021

La diletta sposa

 

Guardando sua moglie con aria pensosa
Stentava a considerarla la diletta sposa
Dopo decenni di convivenza fra alti e bassi
Si facevano compagnia con pochi spassi
Ancora li riscaldava una consuetudine affettuosa

14 giugno 2021

Squasillio

 

Afflitto da immedicabile brama di stupire
Consultava rari dizionari a non finire 
Gergolo, gestro, invenia, scasimo, squasilio
Lo mandavano letteralmente in visibilio
Peccato non riuscisse a farsi capire

13 giugno 2021

Come le oche in volo

 

Arbitrario è il filo che percorre la vita
Di certo sappiamo solo che è finita
Nessun uomo agisce per se solo
Come le oche in cielo durante il volo
Un legame fraterno ci unisce nessuno è solo

12 giugno 2021

Usato raro

 


Dei vecchi libri amava la consunta copertina
La vecchia carta polverosa e giallina
E perfino le note a margine e le sottolineature
Sopportava le macchie e le striature
Pur di aggiungere qualche perla alle sue letture

11 giugno 2021

La bestemmia

 

La bestemmia gira e gira...
Torna in testa a chi la tira
Questa sentenza arcana e minacciosa
Era in un chiesa vuota e silenziosa
Vorrei conoscere chi prendeva di mira

10 giugno 2021

Troppo

 

Intossicato dall'orda di metafore spericolate
Stordito dal frastuono d'iperboli esagerate
Butto' il libro fra le carte da bruciare
Neppure la cenere ne doveva restare
Per non correre il rischio di ricordare

09 giugno 2021

Aritmia

 

Il tempo scorreva in modo innaturale
Con un ritmo insolito e disuguale
Alle pause seguivano improvvise accelerazioni
Ora annodato ora disteso in lucide allucinazioni
Ora euforico ed esaltante ora cupo e mortale

08 giugno 2021

Resilienza



  • Ti sei messo anche tu a sparare terzine dantesche a tradimento?
  • Io no, ma ho notato che va molto di moda, peggio della rucola.
  • ... e dei virologi. Alla fine della pandemia sarà un bel problema farli rientrare nei cassetti dove stavano prima
  • Ho sentito che alcuni vogliono mettersi a cantare per farsi vedere ancora in televisione
  • Nudi e crudi, senza mascherina faranno un po' impressione
  • Fortunatamente ci sono sempre i canali che mostrano le macchine che fabbricano le molle
  • Il massimo della resilienza. Se fossi in Draghi adotterei una molla come logo del suo piano di resilienza.
  • Non può mica fare come gli pare. Ci vuole un comitato di almeno 12 esperti per decidere.
  • Invece vedrai che adottano una terzina dantesca, ci scommetto.
  • Virologi permettendo...

 

07 giugno 2021

La stima

 

Mio giovane amico sconsiderato
Non sai che guaio hai combinato
La fiducia e la stima della gente
Si conquista molto lentamente
Ma per perderla basta un niente

06 giugno 2021

Il cortile

 

Era soltanto un cortile quadrato
Con sassi di fiume per selciato
Un grande fico s'inerpicava
Su di un muro e lo sgretolava
Un paradiso per il bimbo che ci giocava

05 giugno 2021

Il nuovo

 

Di fronte al nuovo si tuffava nella memoria
Ne cercava un precedente nella storia
Senza stupore istintivamente lo cercava
Nell' impronta indelebile che il passato lasciava
Di un ricordo inespresso di un'entità illusoria

04 giugno 2021

A nuova vita

 

Nella vecchia casa nei vuoti appartamenti
Da tempo abbandonati dagli esseri viventi
Anche le tappezzerie consunte ed annoiate
Attendono sbiadite smunte slavate
Di esser finalmente smontate e riciclate

03 giugno 2021

Al savor


I vasetti che erano destinati a contenerlo erano una legione straniera.
Qualsiasi provenienza, taglia ed originale vocazione erano accettati.
Tutti, alla fine, avrebbero condiviso, in ordine sparso, lo stesso contenuto e la stessa destinazione: uno stretto scaffale nel cantinino dell'aceto.
Era un piccolo locale che si affacciava sul cortile dove si aprivano le porte delle altre cantine e della grande lavanderia.
Fino al momento in cui i vasetti sarebbero rientrati in casa per essere svuotati del loro prezioso contenuto durante l'inverno, avrebbero condiviso la stessa aria profumata d'aceto con le spesse bottiglie nere di lambrusco e le tre botticelle che contenevano il prezioso aceto di famiglia e sprigionavano il profumo.
Erano tre piccole botti di misura decrescente nelle quali maturava nel corso degli anni anni l'aceto che si consumava da generazioni in famiglia.
Il rito annuale dell'aceto, s' iniziava con il travaso del contenuto della botte mediana nella più piccola dalla quale, e solo da lei, si sarebbe spillato dall'alto il profumato liquido rosato pronto da portare in tavola.
Ogni anno d'invecchiamento rendeva l'aceto più forte e ne dimezzava il volume.
Dopo aver travasato il giovane aceto di un anno, ormai dimezzato, dalla botte grande in quella mediana appena svuotata, si poteva completare il rito versando lentamente una trentina di litri di vino bianco secco nella botte maggiore.
Tutti i travasi si svolgevano spillando, con devota circospezione, il liquido dall'alto attraverso il foro superiore,
Dorante l'operazione, era importante non turbare la preziosa madrama, depositata sul fondo di ciascuna botte, che avrebbe trasformato, con lenta maturazione, il vino bianco in un aceto rosso, forte e profumato.
In compagnia di così nobili e longeve presenze, i piccoli vasetti avevano una vita breve, ma non certo meno apprezzata, almeno da me.
Infatti, contenevano il “sapore", "savor" in dialetto emiliano.
Era una cremosa confettura dal colore bruno non troppo dolce da spalmare su di un crostino di pane o usare come ripieno in una croccante crostata.
La sua preparazione avveniva negli ultimi struggenti giorni di settembre alla fine delle lunghe vacanze estive, durante la vendemmia del lambrusco: l'uva da vino e da mosto delle nostre parti.
Anche io avevo partecipato alla vendemmia raggiungendo al tramonto il podere di famiglia a Fossoli, dove avevamo bei filari di vite sostenuta da olmi, secondo la tradizione secolare rispettata nelle nostre campagne.
All'ora di cena, quando ero bambino, Luisa ed io tornavamo a casa con un fiasco di latte tiepido appena munto, e una sporta d'uva appena vendemmiata.
I grappolini, ancora tiepidi di sole, erano dolcissimi da mangiare a morsi sporcandosi la faccia del loro succo zuccheroso, ma bisognava lasciarne per fare la sapa.
La sapa, saba in dialetto, è uno sciroppo denso, molto dolce e dal colore scuro che può essere bevuto diluendolo nell'acqua oppure, allo stato puro, può essere usata per dare un sapore delizioso alla neve raccolta in una tazza, quando è ancora bianchissima e soffice, appena dopo una nevicata.
Per ottenere la saba bisogna fare bollire per ore il mosto fino a quando il suo volume iniziale non si è ridotto di due terzi.
A questo punto, mentre è ancora calda, anziché imbottigliarla, si può adoperarla per preparare il savor aggiungendovi cubetti di pere, mele cotogne, mele, scorzette di limone e arancio seccate e gherigli di noce sminuzzate.
Il preparato deve continuare a bollire per ore fino ad ottenere una confettura densa e scura pronta per essere trasferita, ancora calda, nei vasetti di vetro.
Fortunatamente, al bambino di casa restava da raschiare il fondo del grosso tegame sul quale si era attaccato un velo un po' bruciato di savor ancora caldo e squisito: il sapore delle vacanze ormai finite e del malinconico ritorno nella grande città.

01 giugno 2021

Chi ha tempo...


  • Secondo te è troppo tardi o siamo ancora in tempo?
  • È indelicato se ti chiedo per far cosa?
  • Dicevo così in generale.
  • Ah be' allora, chi ha tempo non aspetti tempo.
  • Di tempo ne ho finché vuoi e poi a me aspettare non è mai piaciuto.
  • Neanche a me e poi in attesa il tempo non passa mai.
  • Infatti, lo dicevano sempre anche gli antichi greci
  • Ma che sia vero che han detto tutto quello che gli attribuiscono?
  • Vallo a sapere . E' un po' apotropaico o apocalittico come l'incendio di Alessandria dove è andato arrosto tutto quello che si sapeva fino ad allora.
  • Adesso non potrebbe capitare, il nostro sapere è tutto on-line. L'aria fritta non può andare arrosto.
  • Bisogna che ci pensi, ma intanto si è fatto tardi, bisogna che vada.
  • Giusto, non farti aspettare, sarebbe indelicato. 

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