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27 luglio 2019

Gli audio-libri ai tempi di Marziale

Gli audio-libri ai tempi di Marziale


In un interessante articolo su La Repubblica del 23 luglio 2019 Maurizio Bettini parla degli audiolibri e mette in evidenza come la lettura ad alta voce o la recitazione dei versi in pubblico fosse molto diffusa in età augustea, oltre che nelle età più antiche di cui già si sapeva. Virgilio, ad esempio, pare fosse più noto per la sua bella voce e la sua suggestiva capacità di lettura dei suoi versi che per la sua poesia.
A quei tempi il pubblico di ascoltatori era tutt'altro che passivo e durante la recitazione, non solo ascoltava con piacere, ma suggeriva idee e modificazioni a ciò che stava ascoltando.
Il poeta Marziale durante il suo esilio in una remota località dell'impero dove sicuramente non era presente un pubblico colto in grado di apprezzare e interagire con lui durante la lettura dei suoi versi si rammaricava molto di questo aspetto della forzata lontananza da Roma anche perché si era spinto fino a dichiarare che i suoi versi migliori erano stati suggeriti dai suoi ascoltatori fra il pubblico colto romano.
I moderni audiolibri sono però, a mio parere, molto lontani dalla esperienza delle pubbliche letture in età augustea perché rimangono essenzialmente una esperienza individuale, molto simile alla lettura muta che noi consideriamo il modo normale di conoscere un libro.
Proprio per questo, non mi sorprende che gli audiolibri si stiano diffondendo come nuova forma di lettura in un pubblico che è già abituato ad ascoltare con gli auricolari musica e conferenze che trova facilmente su YouTube e altre piattaforme simili.
Quello che manca, per ora, è la capacità dei sintetizzatori vocali di leggere in modo chiaro e senza sgradevoli inflessioni un testo qualsiasi che non ha ricevuto l'onore di essere trasformato in audio-libro.
Non solo per i ciechi ma per tutti coloro che preferiscono ascoltare piuttosto che leggere con gli occhi, il futuro è abbastanza prevedibilmente roseo perché la evoluzione dei sintetizzatori vocali è stata molto rapida ed è oggetto di notevoli investimenti, tesi a renderla sempre più simile alla voce naturale di una persona in carne ed ossa.
Nel frattempo, però, mi accontenterei di navigatori satellitari GPS che pronunciassero in modo chiaro il nome delle strade senza accenti esilaranti.
Invece, per una lettura sintetica commovente di Leopardi sono disposto ad aspettare ancora un pezzo.
Nella illustrazione il poeta Marco Valerio Marziale

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