Questa scritta, sbiadita nei suoi caratteri e, temo, anche nel suo significato, compare ancora sul muro ridipinto del complesso di Santa Cristina a Bologna, sapientemente restaurato e adibito ora, in gran parte, ad edificio universitario.
Per lungo tempo, come si può facilmente immaginare, l'edificio era stato una caserma ed il monito ricordava ai soldati che si avviavano verso il centro della città in libera uscita, uno dei cardini della loro condizione di militari in servizio.
Non so chi abbia pensato questo motto né chi lo abbia fatto scrivere sul muro d'ingresso della caserma, a suo tempo, ma mi sembra significativo che i restauratori, che hanno riadattato magistralmente l'intero complesso ad uso civile e culturale, abbiano dato ordine agli imbianchini di "rispettare" quella scritta, mentre ridipingevano di giallo l'intera parete, come fosse un affresco, testimone di un passato che non doveva essere cancellato e rimosso dalla memoria.
In questi tristi giorni di non-guerra alla Libia, in cui il nostro Paese sembra vivere in uno stato confusionale penoso per inadeguatezza delle sfere decisionali e di comando, il motto sull'obbedienza, sbiadito e rispettato ricordo di un passato sfarinato, mi è sembrato patetico.
Ho scattato la foto della scritta murale oggi 24/03/11 alle 16 con il telefonino.