La cifra, superiore al valore in borsa della Fiat Chrysler, è sembrata mirabolante, anche se preceduta negli ultimi anni da altri numerosi acquisti con molti zeri da parte dei grandi protagonisti dell'alta tecnologia: Microsoft, Apple, Google ecc.
La speranza di noi utenti di Whatsapp è che rimanga fedele alla politica di rispetto della privacy che il fondatore, un ingegnere ucraino, ha sempre dichiarato di volere anteporre a qualunque altro scopo secondario perseguito dalla sua creatura, nata per rendere facile e libera la comunicazione fra i popoli di tutto il mondo.
Qualche dubbio può sorgere ora, dopo che il fondatore ha venduto Whatsapp, mentre l'aveva sempre dichiarata INVENDIBILE a qualunque prezzo.
Non so se sia tristemente vero che tutto ha un prezzo, ma che c'è di nuovo, what's up?